martedì 14 maggio 2019

CHE SENSO HA LA VITA DI OGGI?


CHE SENSO HA LA VITA DI OGGI?



Vi sembra un modo sano di vivere quello che, quotidianamente, ci pervade e c’imprigiona oggi ad usi e consumi, come masse di bovini guidate dai robot del “sistema”?

Se, per caso, la risposta è no, allora come mai continuiamo ad aderire a questo assurdo modello, più che di vita, ridotto ad una mera esistenza? 

Dove siamo stati fino ad ora?

Se ci troviamo oggi in questa assurda situazione, dentro ad una gabbia, è dovuto al semplice motivo che ci siamo fatti spengere il cervello!

E questo è avvenuto gradualmente, come per la “rana bollita”, immersi nel torpore accogliente dell’acqua sul fornello, pian pianino, a fuoco lento, in modo da non essere più in grado di percepire il pericolo che “ci stanno cuocendo per essere mangiati”.

Questo essere imprigionati in tale modello di “non vita” è alimentato dal nostro tacito assenso, inconsapevoli, per la maggior parte dei coinvolti, di quanto tutto questo va avanti grazie al fatto che stiamo dormendo, ipnotizzati, dal canto delle sirene dei sistemi di “informazione”/propaganda, a guardare una pseudo realtà confezionata ad uso e consumo di chi trae vantaggio da questo stato di cose (il vero potere), non essendo noi più in grado di vedere ed ascoltare la vera vita, tutti immersi nella “quotidiana corsa frenetica dentro la ruota del criceto”.

Ebbene, l’unico barlume di possibilità di risveglio ce lo “potrebbe” fornire il nostro corpo, attraverso la manifestazione dei nostri disagi interiori (emozioni non espresse) con sintomi e malanni che si esprimono su di esso, se ci ponessimo la questione sul “come mai ho questo disturbo?... da cosa mi sta arrivando?...nella mia vita scorre tutto serenamente?... ”.
Ma, anziché fermarci ad ascoltare ciò che il disturbo di turno manifestato ci sta dicendo, ricorriamo quanto prima a spegnerlo, altrimenti esso c’impedirebbe di continuare nell’assurdo tran tran quotidiano; siccome ci hanno detto che “chi si ferma è perduto”, sia mai fosse vero!

E, perduto dove? 

E, soprattutto, da chi?

Non è che, magari, se uno si ferma finalmente si trova e perduto è il sistema che "impone" tutto questo?

Buona riflessione.

Luca

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