La Kinesiologia Transazionale o Kinesiopatia è una branca specifica della Kinesiologia Applicata che pone una particolare attenzione alla correlazione tra manifestazioni emotive e psicologiche e manifestazioni fisiche di adattamento o di difesa. Per la kinesiopatia la conoscenza dei modelli comportamentali della persona è fondamentale in quanto le situazioni di malessere fisico sono sempre legate a vissuti emotivi che mantengono il corpo in un atteggiamento di difesa.
La Kinesiopata ha conoscenze di anatomia, fisiologia, neurologia e biochimica e utilizza numerosi strumenti derivati da altre discipline naturali come la T. Cranio-Sacrale, la riflessologia plantare, la digitopressione, i test muscolari, la palpazione dei tessuti, il massaggio e le micromanipolazioni. Questi strumenti sono associati alle capacità di comunicazione e di ascolto attivo dell’operatore che sostiene la persona, e all' approfondire gli aspetti emotivi associati al malessere fisico.
Perché praticarla
la Kinesiopatia rappresenta una via di riequilibrio che non si sofferma sui singoli sintomi ma focalizza l'attenzione sugli squilibri energetici dell'organismo nella sua globalità e implica quindi un percorso di crescita ed evoluzione personale. Questa disciplina può essere utilizzata da persone con problemi di ogni genere tra cui allergie, disturbi emotivi e psicosomatici, asma, problemi cutanei, dolori articolari, mal di schiena, emicranie e cefalee, squilibri posturali, stanchezza cronica, insonnia, dislessia..
Le origini
La Kinesiologia transazionale nasce come branca della Kinesiologia applicata introdotta negli anni '60 dal chiropratico George Goodheart.
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