CHE
SENSO HA LA VITA DI OGGI?
Vi sembra un
modo sano di vivere quello che, quotidianamente, ci pervade e c’imprigiona oggi
ad usi e consumi, come masse di bovini guidate dai robot del “sistema”?
Se, per
caso, la risposta è no, allora come mai continuiamo ad aderire a questo assurdo
modello, più che di vita, ridotto ad una mera esistenza?
Dove siamo stati fino ad ora?
Dove siamo stati fino ad ora?
Se ci troviamo
oggi in questa assurda situazione, dentro ad una gabbia, è dovuto al semplice
motivo che ci siamo fatti spengere il cervello!
E questo è
avvenuto gradualmente, come per la “rana bollita”, immersi nel torpore accogliente
dell’acqua sul fornello, pian pianino, a fuoco lento, in modo da non essere più
in grado di percepire il pericolo che “ci stanno cuocendo per essere mangiati”.
Questo
essere imprigionati in tale modello di “non vita” è alimentato dal nostro tacito
assenso, inconsapevoli, per la maggior parte dei coinvolti, di quanto tutto
questo va avanti grazie al fatto che stiamo dormendo, ipnotizzati, dal canto
delle sirene dei sistemi di “informazione”/propaganda, a guardare una pseudo
realtà confezionata ad uso e consumo di chi trae vantaggio da questo stato di
cose (il vero potere), non essendo noi più in grado di vedere ed ascoltare la vera
vita, tutti immersi nella “quotidiana corsa frenetica dentro la ruota del
criceto”.
Ebbene, l’unico
barlume di possibilità di risveglio ce lo “potrebbe” fornire il nostro corpo,
attraverso la manifestazione dei nostri disagi interiori (emozioni non
espresse) con sintomi e malanni che si esprimono su di esso, se ci ponessimo la
questione sul “come mai ho questo disturbo?... da cosa mi sta arrivando?...nella mia vita scorre tutto serenamente?... ”.
Ma, anziché fermarci
ad ascoltare ciò che il disturbo di turno manifestato ci sta dicendo,
ricorriamo quanto prima a spegnerlo, altrimenti esso c’impedirebbe di
continuare nell’assurdo tran tran quotidiano; siccome ci hanno detto che “chi
si ferma è perduto”, sia mai fosse vero!
E, perduto
dove?
E,
soprattutto, da chi?
Non è che,
magari, se uno si ferma finalmente si trova e perduto è il sistema che "impone"
tutto questo?
Buona
riflessione.
Luca
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